Bagno chimico da cantiere: come funziona?

I bagni chimici non sono solo una necessità per eventi di lusso come matrimoni o meeting, ma anche per i cantieri temporanei di lavoro, siano essi stradali o edili.

Per questo motivo l’uso dei “wc chimici” ossia i bagni mobili, sta crescendo sempre di più, anno dopo anno, sia per una questione di comodità (sono facili da mantenere e da spostare, oltre ad essere estremamente versatili) sia per obbligo di legge di dotare ogni cantiere di bagni che possono essere adoperati dal personale e dagli operai del cantiere, indipendentemente dal tempo di apertura del cantiere (giorni, mesi o anni).

Bagni chimici da cantiere: le normative

Le condizioni di noleggio dei wc chimici da cantiere, sia per un  breve sia per un lungo periodo sono definite accuratamente dalla norma UNI EN 16194. Tale norma dettaglia sia le prescrizioni alla consegna/ritiro sia ogni altro aspetto del nolo (ad esempio dalla fornitura dei materiali di consumo alla riparazione o sostituzione del wc in caso di danneggiamento, e molto altro), incluse le distanze mimime fra il posto di lavoro ed i bagni, che non devono superare i 100 metri e obbliga la presenza di almeno un bagno chimico ogni due piani, se il cantiere si sviluppa in verticale.

Un’altra norma che regolamenta questo aspetto è il D.Lgs. 81 del 2008, che nell’allegato XIII del punto 3.5 dice: “in condizioni lavorative con mancanza di spazi sufficienti per l’allestimento dei servizi di cantiere, e in prossimità di strutture idonee aperte al pubblico, è consentito attivare delle convenzioni con tali strutture al fine di supplire all’eventuale carenza di servizi in cantiere” ; inoltre nel punto 3 dello stesso allegato indica la presenza minima di  “… 1 gabinetto ogni 10 lavoratori impegnati nel cantiere”, calcolando nei 10 lavoratori anche la presenza del personale dei sub-appaltatori se sono previsti.

Bagni chimici da cantiere: i requisiti

Gli altri requisiti obbligatori che questi bagni devono soddisfare sono un’adeguata ventilazione, una sufficiente visibilità e delle dimensioni interne sufficienti per potersi muovere agilmente (un altezza minima di 2 metri e uno spazio utile interno di almeno un metro.

Inoltre il bagno chimico deve potersi chiudere facilmente, ossia essere dotato di una porta con sistema di auto chiusura ed un sistema di serraggio dall’interno che si può eventualmente sbloccare in caso si emergenza e deve essere indicato sull’esterno lo stato  “libero/occupato” del bagno.

Internamente, il bagno deve presentare un gancio appendiabiti, un contenitore per la carta ed una seduta su serbatoio di raccolta reflui che deve sfiatare all’esterno.

Invece la presenza un lavamani dotato di distributore per sapone e carta asciugamani è un requisito non obbligatorio, ma consigliabile per poter mantenere un’idoneo grado di pulizia.

Il Datore di Lavoro perciò avrà il compito di verificare che il grado di manutenzione dei bagni rispetti le normative D.Lgs. 81 del 2008 e UNI EN 16194, che siano effettivamente ciò che hanno contrattualizzato col noleggiatore e che gli operatori del cantiere lo utilizzino in modo corretto, senza recare danno o uso scorretto.

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