I rifiuti non sono tutti uguali, ma ce ne sono alcuni pericolosi per la salute dell’uomo e dell’ambiente, che vanno smaltiti in modo particolare.
Per conoscere i rifiuti che rientrano in questa categoria, c’è un elenco aggiornato che permette di riconoscerli e di poter utilizzare le misure più idonee al loro smaltimento in sicurezza. Questi rifiuti devono seguire i codici CER (Codice Europeo per i Rifiuti), per poterne identificare la pericolosità.
Secondo la normativa per lo smaltimento di rifiuti speciali si prevedono sanzioni civili, penali ed economiche per chi non rispetta le leggi indicate dal decreto lgs. N. 152/2006. Ricordiamo che i rifiuti speciali di per se non sono pericolosi, ma lo diventano se al loro interno troviamo sostanze tossiche per l’uomo e inquinanti per l’ambiente in concentrazioni così elevate da rendere necessario un trattamento particolare. In questo tipo di rifiuti possono rientrare anche gli articoli da ufficio come le cartucce ed i toner della stampante.
Il Codice CER comprende una quarantina di tipi di rifiuti diversi, pericolosi e non, che identificano la pericolosità del rifiuto con una classificazione composta da sei cifre completate da un asterisco.
Etichette rifiuti differenziati: come riconoscerle
Per questo tipo di rifiuti, c’è una grande varietà di sigle e simboli, che a volte rende però complesso capire come riciclarli in modo corretto; così mentre ad esempio il “Tidy Man” (l’omino che butta la carta nel cestino, per intenderci) indica genericamente che i rifiuti si gettano nei bidoni, ci sono altri simboli che danno delle indicazioni più precise, come il “Ciclo di Mobius”, presente per lo più su carta e cartone, è un simbolo composto da 3 frecce a nastro per formare un triangolo con al centro (in alcuni casi) la percentuale di materiale riciclato di cui è composto.
Infine in Italia vige da qualche anno un nuovo sistema di etichettatura volontaria proposto dal Conai, dove in un simbolo a forma di cassonetto dei rifiuti si indica la sigla del materiale di cui è formato il prodotto, il tipo di prodotto ed il bidone dove il prodotto va conferito dopo l’utilizzo; questo per permettere al consumatore di gettare correttamente i rifiuti.
Etichette rifiuti pericolosi: come riconoscerle
Le etichette per rifiuti pericolosi sono facilmente riconoscibili, perché si usano con uno scopo ben preciso: informare gli addetti ai lavori che stanno maneggiando un rifiuto pericoloso e devono usare tutte le precauzioni. Perciò per sapere di cosa si tratta devono essere etichettati in modo preciso.
Questi rifiuti, accanto al codice CER presentano un quadrato giallo con una lettera R maiuscola (che indica appunto Rifiuti) al centro. Questa etichetta evidenzia un rifiuto pericoloso e lo stesso simbolo lo troviamo sui mezzi di trasporto che si occupano del loro smaltimento.
E’ consigliabile perciò aggiungere, quando possibile anche altre informazioni sul tipo di rifiuto, così da poterlo trasportare e smaltire al meglio, come le caratteristiche di pericolo, lo stato fisico del rifiuto (solido, liquido, gassoso), il codice di operazione dello smaltimento, e annotazioni eventuali.
Per il loro smaltimento, quindi, è fondamentale effettuare una corretta separazione a monte, sia in ambito domestico sia in ambito industriale e poi affidarsi a ditte specializzate del settore che sappiano trasportarli e smaltirli in sicurezza, sia per l’ambiente sia per l’uomo.
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