Pericoli dell’ amianto per la salute: come e perchè bonificare

L’amianto (detto anche asbesto) è formato da un insieme di minerali inerti, che si è poi visto così rischioso per la salute umana da rendere necessaria la bonifica delle zone in cui si trova. L’amianto è definito amianto friabile (se usato assoluto) o amianto compatto (se legato ad altri materiali).

E’ stato un materiale molto usato in passato, grazie alla sua resistenza al fuoco, all’usura, all’abrasione, ad agenti chimici e biologici; questo materiale inoltre aveva grande resistenza meccanica e flessibilità. La maggiore diffusione dell’amianto è stata però sotto forma di Eternit, ossia impastato in polvere insieme ai materiali da costruzione come calce, gesso e cemento. Un altro uso lo vedeva legato con polimeri plastici come Gomma e PVC per essere ridotto in fili.

Perché l’amianto è pericoloso per la salute

Sono proprio questi fili di amianto a costituire la parte più pericolosa: è stato ormai abbondantemente provato che questi fili si riducono in microfibre sottilissime, che permangono nell’ambiente a lungo; questo comporta che possono essere trasportate nei polmoni tramite la respirazione, dove causano gravi patologie legate all’amianto.

Le patologie provocate dall’amianto possono essere di rado benigne, (come il versamento pleurico o Ispessimento pleurico diffuso), e più spesso maligne a causa di un esposizione prolungata al materiale. Le patologie maligne sono le più pericolose, dato che insorgono dai 10 ai 30 anni dopo che si è stati a contatto con il materiale e danno origine a vari tipi di tumori.

Fra i tumori, oltre all’asbestosi, c’è il mesotelioma pleurico, che di solito è un tipo di tumore molto raro ma che si è visto purtroppo tipico di chi è stato a contatto con l’amianto; il mesotelioma pleurico è definito anche “tumore familiare o di vicinanza” poiché si è visto che, ad esempio, ha un alta incidenza anche nelle mogli e nei figli di chi lavorava con l’amianto: ciò è dovuto al fatto che le tute di lavoro si lavavano in casa, provocando una diffusione nell’aria di casa delle fibre che permaneva anche per ore.

Come bonificare una zona che contiene amianto 

Per tutti questi motivi, appare chiaro che appena trovato dell’amianto occorre procedere alla bonifica. La bonifica dell’ amianto può avvenire:

  • tramite rimozione (ed è la soluzione migliore, poiché elimina del tutto il problema); 
  • tramite incapsulamento di materiali contenenti amianto, ossia un applicazione di particolari resine che ripristinano l’integrità delle lastre, inglobando le fibre e impedendo di distaccarsi.

L’incapsulamento è un’ ottima soluzione provvisoria , consigliabile nel caso in cui l’immobile, per problematiche ambientali o di lavori o uso finale dello stesso, non può subire una bonifica immediata ma deve essere rimandata di qualche tempo; l’incapsulamento renderà però più sicura allo stesso tempo la presenza di chi lavora nei pressi della zona da bonificare e abbatterà i rischi di una ulteriore dispersione delle fibre.

Per questo, sapendo bene la pericolosità di questo materiale, se rilevato in un ambiente domestico o in un luogo di lavoro, occorre bonificare quanto prima la zona rivolgendosi solo ed esclusivamente a personale altamente qualificato.

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